Cosa visitare

Viterbo

Viterbo è una caratteristica e tranquilla città medievale, cinta da mura, le cui origini risalgono agli Etruschi i quali fondarono il loro abitato nei pressi del Duomo della città, dove ancora oggi restano tracce di mura.

Dopo la conquista romana e la distruzione del centro etrusco, venne rifondata nei secoli successivi dai Longobardi proprio sui resti del vecchio insediamento (da qui l’etimologia del termine Viterbo, la Vetus Urbs).

Città d’arte, di storia, di tradizioni, attraversata dalla via Francigena, ricca di palazzi, chiese, torri, quartieri medievali, Viterbo è definita la Città dei Papi, per aver ospitato a partire dal XIII secolo diversi pontefici che qui risiederono per soggiorni più o meno brevi. Il centro storico e cuore della città è il quartiere medievale di San Pellegrino, uno dei più intatti d’Europa, un vero gioiello di contrada duecentesca, ricco di fascino e suggestione, fatto di piazzette, case dell’epoca, vie strette e tortuose, archi e caratteristici “profferli”.

Notevole l’edificio dominante piazza San Pellegrino, Palazzo degli Alessandri, dell’importante famiglia sostenitrice della fazione guelfa. Imponente è piazza del Plebiscito dominata dal Palazzo dei Priori con il seicentesco cortile interno dove sono custoditi alcuni coperchi di sarcofagi etruschi. Di grande incanto piazza di S. Lorenzo in cui si apre il suggestivo scenario costituito dal duomo di San Lorenzo, il duecentesco Palazzo papale e la Loggia delle benedizioni. Nel Palazzo Papale di Viterbo si è svolto il più lungo conclave della storia della chiesa, durato dal 1268 al 1271. Ci vollero infatti quasi tre anni, dopo la morte di Clemente IV, per la fumata bianca dell’elezione di Gregorio X.

Ma Viterbo è anche la “Città delle belle donne e delle belle fontane” (dalle tipiche forme a fuso) e una terra ricca di sapori e di tradizioni che si ispirano a quelli della civiltà etrusca; e proprio nella continuità e nel potenziamento di quella tradizione qualitativa si caratterizza l’attuale produzione della Tuscia. Piacevole e interessante, lungo l’itinerario di visita di Viterbo, la sosta presso locali di artigianato e punti di degustazione, nel centro storico della città, dove i turisti possono trovare prodotti lavorati a mano (come la ceramica) e assaggiare prodotti tipici.

Ferento

Teatro Romano

La città romana di Ferento  si trova  su un’ampia piattaforma tufacea detta Pianicara, lungo la strada provinciale Teverina che dal capoluogo conduce a  Bagnoregio (a 6 km da Viterbo). E’ qui che si insediarono gli sfollati della vicina città etrusca Acquarossa, distrutta intorno al 500 a.C.. Ferento fu un opulento Municipio Romano, abitato da abili artigiani e potenti commercianti. Dalla fine del V secolo alla metà del VII secolo fu anche sede di diocesi.

La città conserva nella struttura urbanistica, nel teatro e nel complesso delle terme la testimonianza della sua fioritura in età romana (II secolo a. C.). 

Il teatro, nello spazio compreso tra le mura e il decumano,  si caratterizza per la scena magnificamente conservata, arricchita un tempo da numerosi gruppi scultorei, mentre è parzialmente ricostruita la cavea, direttamente costruita nella roccia e destinata al pubblico. 27 arcate a tutto sesto, circondano completamente la cavea.

Civita di Bagnoregio

Civita di Bagnoregio

Il paese che muore

Civita di Bagnoregio è una meraviglia unica nel suo genere. Unita al mondo soltanto da un lungo e stretto ponte costruito sull’ampia valle dei calanchi, la città che muore, ormai da tempo così chiamata a causa dei lenti franamenti delle parti d’argilla, racchiude un ciuffo di case medioevali e una popolazione di pochissime famiglie.
 
Appoggiata dolcemente su un “cucuzzolo” costituito da uno sperone tufaceo, la cittadina sovrasta imperiosamente l’immensa vallata sottostante, offrendo così al turista un’incantevole scenario.

Lago di Bolsena

Il Lago di Bolsena è il più grande tra i laghi vulcanici d’Europa e il quinto per dimensioni in Italia.
Sorge ad un altitudine di 305 metri s.l.m., si estende per 114 kmq ed ha una profondità massima di 146 metri.
 
Trae le proprie origini centinaia di migliaia di anni fa quando, nel territorio di recente formazione, si crearono delle fratture che causarono esplosioni con grandi colate di lava e lo svuotamento del sottosuolo con il conseguente sprofondamento della crosta terrestre e la formazione della cosiddetta  caldera che diventerà il bacino imbrifero delle acque del lago.
 
Le colline circostanti sono ricoperte da una rigogliosa vegetazione e con le due isole che vi sorgono fanno della zona uno dei paesaggi più interessanti della Tuscia.
 
L’isola Bisentina, la più grande delle due, si può raggiungere e circumnavigare con un servizio di motoscafi in partenza da Bolsena e Capodimonte. All’interno, tra fitte macchi di lecci, sorgono numerosi monumenti: diverse necropoli etrusche, un convento quattrocentesco, la Rocca, costruzione ottagonale opera di Antonio da Sangallo il Giovane ma notevole soprattutto la chiesa rinascimentale dei santi Giacomo e Cristoforo, il cui progetto fu affidato dal cardinale Alessandro Farnese al Vignola e all’interno della quale è sepolto Ranuccio III Farnese. Disseminate lungo l’isola vi sono infine ben sette piccole cappelle affrescate da seguaci di Benozzo Bozzoli. Di particolare suggestione un orrendo carcere scavato nel tufo alla base di un pozzo verticale, riservato agli ecclesiastici colpevoli di eresia.

L’isola Martana è più piccola ma ugualmente ricca di storia e monumenti. Sull’isola venne tenuta prigioniera e poi assassinata nel 535 d. C. la regina dei Goti, Amalasunta, figlia di Teodorico. Da segnalare i ruderi dell’antica chiesa di Santo Stefano e di un antico castello.

Le Terme

di Viterbo

La Tuscia vanta un’importante area termale riunita intorno a Viterbo, costituita da varie sorgenti di acqua sulfurea considerate tra le più abbondanti d’Italia.
Il pregio risiede proprio nelle caratteristiche chimico-fisiche delle acque, adatte a molteplici utilizzi in terapia termale, in particolare nella cura e prevenzione delle affezioni croniche di tutto l’apparato respiratorio e di quello osteoarticolaree, nelle malattie della cute, dell’apparato genitale e malattie dismetaboliche.

Durante il medioevo questa località termale attirò una grande quantità di pontefici, da Papa Gregorio IX a papa Bonifacio IX che frequentava queste terme per alleviare i suoi dolori alle ossa. In particolare Papa Niccolò V trasse vantaggio dalle proprietà terapeutiche di queste acque e pertanto diede l’ordine di erigere un edificio dove potesse soggiornare quando ne aveva bisogno. Questo palazzo venne chiamato Bagno del Papa.

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Mercoledì
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12:30 - 15:30
Orari Cena:
19:30 - 22:00

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